morire di petrolio 1 e 2

Se c'è una conclusione (parziale) da trarre da questa storia è che tutti quelli che, a vario titolo, avrebbero dovuto salvaguardare la città e i suoi abitanti, hanno preferito chiudere gli occhi di fronte allo scempio ambientale che si è consumato per anni, perché alla salute e alla sicurezza dei cittadini hanno anteposto la comodità di poter contare su uno sponsor generoso.La sudditanza nei confronti della Tamoil non si è spezzata nemmeno di fronte all'evidenza più schiacciante. La sentenza che ha chiuso il processo penale di primo grado condanna quattro dirigenti Tamoil a pagare un milione di euro come provvisionale a vantaggio del Comune, per tutti i danni, patrimoniali e non solo, provocati nel corso dei lunghi anni in cui si è lasciato che il terreno e la falda s'impregnassero di idrocarburi e di benzene, raggiungendo valori migliaia di volte superiori al consentito.







Cremona. In una delle più belle aree verdi appoggiate sul fiume Po ci sono da una parte le società canottieri con migliaia di soci tra i prati, le piscine i ristoranti. Dall'altra parte c'è la raffineria Tamoil. Un'industria che produce petrolio, e quindi posti di lavoro. Ma anche prodotti "secondari", come le sponsorizzazioni politiche e sportive. La salute delle persone e dell'ambiente non arriva all'ordine del giorno fino a quando le società canottieri sentono prima l'odore, e poi vedono, i liquami che i vecchi serbatoi e le vecchie fogne rilasciano da anni nel terreno. Questo libro racconta la storia di un piccolo gruppo di persone che per trent'anni hanno chiesto protezione e attenzione per le persone e per l'ambiente, senza dimenticare chi è stato marginalizzato, o addirittura ha perso la vita. Una lotta tenace, fino a sollecitare e difendere la tenuta di un processo che oltre alle pene detentive ha riconosciuto al Comune un milione di euro per danni subiti. Tutto questo solo grazie al fatto che un cittadino si è sostituito allo stesso Comune, che non voleva costituirsi parte civile. Un manuale innanzitutto per cittadini consapevoli e militanti ambientalisti, ma anche magistrati, avvocati, geologi e tecnici in genere che si occupano di ambiente, grazie alle appendici tecniche sulla costituzione di parte civile in sostituzione del Comune, la richiesta di risarcimento, il riconoscimento del dolo, le interrogazioni parlamentari.